La musica può essere considerata come una successione di suoni che risultano godibili e piacevoli all’orecchio in grado di trasmettere differenti emozioni all’ascoltatore. Può essere considerata anche come l’arte di padroneggiare i suoni. Può essere composta da chiunque, oltre che da compositori esperti, per riuscire a trasmettere i propri sentimenti, le proprie caratteristiche, gusti o idee musicali.
Ma questa successione di suoni è sempre esistita? Quando ha avuto origine la musica?
Origini della musica
Grazie al ritrovamento di antichissimi strumenti musicali gli studiosi son riusciti ad ipotizzare che questa abbia avuto origini lontanissime. La prima rudimentale musica sembra sia nata imitando i suoni naturali, come quelli del vento o dell’acqua o dei versi degli animali. Qualunque sia la teoria i primi strumenti risalgono al Paleolitico, percussioni e strumenti a fiato costruiti con pelli e ossa. Da quel momento in poi la musica è sempre stata al centro di un’evoluzione rivoluzionaria che ha interessato epoche e secoli sino ad arrivare ai giorni nostri.
La musica registrata come la conosciamo oggi, ha avuto origine solo “recentemente” quando Edison nel 1877 inventò uno strumento chiamato fonografo. Seguì il grafofono di Bell e Tainter e il dittafono dei primi del Novecento che permetteva di registrare e riprodurre i suoni. Tutti strumenti che rappresentavo gli antichi supporti musicali prima della loro evoluzione.
I supporti musicali
L’invenzione che portò i supporti musicali da qualcosa riservato ai ricchi e aristocratici a un oggetto per le masse arrivò con il disco a 78 giri. Il successo venne raggiunto nel 1948 con il disco in vinile, una sorta di evoluzione che consentiva una durata di registrazione maggiore. Negli anni continuerà ad evolversi e conquistare le folle sino a rappresentare negli anni ’80 il supporto per riproduzione audio musicale e di materiale preregistrato più diffuso nel mondo. Insomma una vera e propria rivoluzione.
L’invenzione della prima musicassetta risale al 1963 e questo supporto plastico è destinato a diventare sempre più famoso con il passare degli anni. Comoda, pratica, piccola e che non si deteriora ad ogni utilizzo come nel caso del vinile, rappresenta anche l’inizio della pirateria. Il Walkman rappresenta l’invenzione fondamentale per questo supporto che riesce a portarlo a diventare uno dei più famosi e utilizzati sino all’arrivo del CD-ROM che prende subito il sopravvento arrivando a dominare il mercato.
Con il tempo però il suo dominio è destinato a calare, è il 2001 infatti quando arriva il primo iPod che permette di avere a disposizioni tantissime canzoni in un solo dispositivo, a differenza del CD. In una decina di anni questi lettori vengono totalmente rivoluzionati e ora la musica si può acquistare online ed ascoltare su qualsiasi dispositivo digitale abilitato tramite applicazioni come Youtube e Spotify.
Ma perché i vinili son rimasti così tanto impressi nella memoria e nel cuore degli appassionati di musica? L storico supporto musicale rappresenta tuttora uno dei metodi migliori e più affascinanti per godere appieno della musica, di un suono pulito e graffiante. I vinili hanno segnato un’epoca, esaltando la musica che è entrata nella leggenda e proprio per questo riusciranno sempre a trovare lo spazio nelle case delle persone.
Conservazione del vinile
Quando si parla di vinili il supporto è destinato inevitabilmente a sporcarsi e rovinarsi tramite la costante rotazione e utilizzo. Per quanto si sta attenti ogni rischio dopo qualche tempo risulterà danneggiato o rovinato per cui l’unica cosa che si può fare è tentare di tenerli sempre puliti ed usarli con cura.
Un sistema efficace ma rischioso è quello del lavaggio; son tanti i negozi che dispongono di opportune macchine lavadischi o di prodotti da utilizzare, liquidi speciali per la pulizia del vinile. Se non si vuole ricorrere al lavaggio si possono utilizzare spazzole o fibre di carbonio che permettono di pulire dopo ogni ascolto il vinile e migliorare la sua conservazione. Anche i rulli son parecchio utilizzati, costituiti da una gomma morbida e adesiva che permette di eliminare polvere e impurità in maniera eccellente.
Quando invece si ha a che fare con un disco deformato le alternative purtroppo son veramente poche. Un tentativo è quello di utilizzare dei clamp per giradischi, dei pesi da posare sul perno che vadano a creare pressione sul vinile. La loro applicazione potrebbe però rovinarlo ulteriormente per cui bisogna fare attenzione.
I vinili sono ancora famosi ai giorni nostri?
Potrebbe sembrare strano ma in un’era così tecnologica con streaming, Youtube, Spotify e applicazioni varie, il vinile è riuscito a sopravvivere e trovare il suo spazio nel mercato. Se infatti son calate le vendite di CD e DVD, i vinili hanno addirittura visto una crescita su base.
I fattori che hanno contribuito alle vendite stanno tutti nella necessità che l’amante della musica ha di avere qualcosa di fisico da possedere. Il file digitale non riesce a ricreare quel rapporto che l’appassionato aveva con i suoi dischi, non si può gioire del possedere una copia o mostrare agli amici il proprio ultimo acquisto.
Inoltre il vinile garantisce un acquisto più caldo, più personale e particolare rispetto alle riproduzioni digitali. Il vinile dunque torna annuale, innovativo, esaltante e apprezzato dalla folla che necessita di averlo in casa sia per una questione nostalgica che di qualità. Ed è per questo che c’è una fiorente compravendita di vinili.
In conclusione in un’era dove tutto è digitale, dove ci si basa sulle visualizzazioni e riproduzioni e si tenta di allontanare gli appassionati dai supporti fisici, il vinile riesce ancora a garantire agli acquirenti un’emozione che nessuno riesce ad imitare.